domenica 24 febbraio 2013

Sopravvivenza e fede, un mix perfetto




Autore: Martel Yann
Titolo: Vita di Pi
Casa Editrice: Piemme Bestseller
Genere: Romanzo


 


 Piscine Molitor Patel è indiano, ha sedici anni, è affascinato da tutte le religioni, e porta il nome di una piscina. Nome non facile che dà adito a stupidi scherzi e giochi di parole. Fino al giorno in cui decide di essere per tutti solo e soltanto Pi. Durante il viaggio che lo deve condurre in Canada con la sua famiglia e gli animali dello zoo che il padre dirige, la nave mercantile fa naufragio. Pi si ritrova su una scialuppa, alla deriva nell'Oceano Pacifico, in compagnia soltanto di quattro animali. Tempo pochi giorni e della zebra ferita, dell'orango del Borneo e della iena isterica non resta che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stato Richard Parker, la tigre del Bengala con cui Pi è ora costretto a dividere quei pochi metri. Contro ogni logica, il ragazzo decide di ammaestrarla. La loro sfida è la sopravvivenza, nonostante la sete, la fame, gli squali, la furia del mare e il sale che corrode la pelle. Il loro è un viaggio straordinario, ispirato e terribile, ironico e violento, che ci porta molto più lontano di quanto avessimo mai potuto immaginare. A scoprire che la stessa storia può essere mille altre storie. E che riaccende la nostra fede nella magia e nel potere delle parole.


Questo libro pubblicato nel 2007 qui in Italia, invece uscito nel 2001 in America e vincitore  del prestigioso Booker Prize nel 2002, ha raggiunto un grande successo in questi mesi  grazie all'omonimo film.
La trama non è di grandissima originalità, diciamo che il tema del naufragio è stato ripreso da più fronti; tuttavia l'autore è riuscito a rendere affascinate questa storia, una commistione di religiosità, filosofia, avventura con una visione ben accurata e meditata sul mondo animale e il rapporto tra uomo e natura.
Il libro è strutturato in tre parti:
La parte iniziale del racconto è molto piacevole, si entra nell'ambiente in cui Piscine vive, entriamo in contatto con le sue idee, la sua voglia a vedere il buono in ogni cosa e la sua ricerca in Dio, che per Pi si ritrova in ogni religione senza discriminazioni, la sua visione del mondo intero e la sua grande capacità di comprendere il magico mondo degli animali.
Se in questa parte Pi è avvolto da una sorta di ovattata ingenuità, 
nella seconda parte si ritroverà ben presto a dover crescere in fretta e a comprendere la dura legge della sopravvivenza del più forte, decidendo di ammaestrare la sua unica fonte di compagnia, Richard Parker, una tigre del Bengala.
Martel è riuscito nella grande impresa di rendere scorrevole ma soprattutto piacevole la narrazione di ben 227 giorni di naufragio, dando alla storia una nota di allegoria che permette al lettore di scorgere un'altra verità, un'altra storia che scorre parallela a quella principale.
La terza parte che conclude il libro con  il salvataggio del protagonista, con la fuga di Richard abbandonando Pi. In questa sezione la storia narrata e vissuta da Piscine viene messa in dubbio e sarà lui stesso a proporre un'altra versione della storia senza la presenza di animali, offrendo due diversi modi di guardare e comprendere la stessa realtà, non solo ai due intervistatori, ma anche al lettore stesso e di scegliere la versione migliore.
E' un libro piacevole, che non annoia ma affascina, consiglio la lettura.

Voto: 6